È possibile una presenza pavoniana in Etiopia?
È già da tempo che insieme al GMA (Gruppo missionario Africa) la Congregazione sta parlando di una presenza pavoniana in Etiopia, con Fratelli dell’Eritrea. Nel mese di febbraio, accompagnato da Maria Boggian del GMA, sono partito per l’Etiopia. Dopo una tappa nella capitale ad Addis Abeba abbiamo ripreso un altro volo per Arba Minch; da lì dopo due ore e mezza di auto siamo arrivati a Soddo. Questa è una città dell’Etiopia sud-occidentale, capoluogo del Wolayita, nella Regione delle Nazioni, Nazionalità e Popoli del Sud. Siamo andati al Vicariato cattolico di questa diocesi: qui risiede il Vescovo che è un religioso cappuccino Dejene Hidoto Gamo. Siamo stati ben accolti da tutti. Maria è molto conosciuta da tutti, siano essi religiosi o laici dell’Etiopia che lavorano o collaborano in alcuni progetti sociali. Devo dire che il GMA e i suoi progetti sono molto apprezzati nel territorio. Devo ringraziare il vescovo specialmente per il sostegno che lui e il Vicariato dispensa al GMA e tutti i suoi progetti in Etiopia. Questi aiutano la gente ad aiutarsi fra di loro attraverso le cooperative, l’agricoltura, gli animali (pecore), favoriscono l’educazione e l’alfabetizzazione nei villaggi attraverso la costruzione di scuole, biblioteche, saloni multiuso che servono per gli incontri, si preoccupano perché ci siano i punti d’acqua con la costruzione dei pozzi e le pompe per averla… C’è una predilezione per i bambini e per le donne e questo è molto pavoniano.
Le urgenze in Etiopia sono: l’acqua per tutti, l’educazione attraverso le scuole (qui è molto bassa), la sanità (specie per la malaria), l’accompagnamento dei bambini, adolescenti e giovani, l’alfabetizzazione e il ruolo della donna.
Ho percepito e mi è piaciuto come il Vicariato sia una grande famiglia: Vescovo, preti, religiosi, missionari, catechisti. Tutti uniti dalla stessa fede mettendo in pratica il vangelo ed essendo espressione di un Dio che ama il suo popolo e ha predilezione per i più poveri e bisognosi.
Se un giorno saremo presenti come pavoniani, il nostro vivere dovrà esser caratterizzato da uno spirito missionario, condividendo il tempo con la gente, testimoniando la fraternità, vivendo in semplicità e dando risposte alle sfide che questa popolazione ha da affrontare. Dobbiamo innamorarci di questa benedetta terra.
Siamo chiamati a camminare con la chiesa locale e in collaborazione con essa. I cattolici non arrivano al 2%. Questo vuol dire che dobbiamo avere uno spirito ecumenico ed essere capaci di collaborare con tutti a favore delle persone più bisognose siano esse della nostra religione o di altre. Questo è evangelizzare!
Sarebbe bello che alcuni dei nostri Fratelli Eritrei potessero andare là e contribuire alla costruzione del Regno col cuore di San Lodovico Pavoni. Sono consapevole delle difficoltà politiche che ci sono in questo momento per fare questo. Ho fiducia nel Signore e so che questo si risolverà e che poteremo tradurre in realtà realtà questo nostro sogno.
P. Ricardo


